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giovedì 17 settembre 2015

Una piccola carrellata di letture musicali - Parte III

Salve a tutti e bentornati su Musica e musicologia dopo la pausa estiva!

Non aggiorno il blog da un po' è vero...e quest'anno certo non sarò un modello di costanza visti gli innumerevoli impegni da cui sono assorbito (tesi triennale all'università e diploma di conservatorio) ma tenterò ugualmente di aggiornare con una certa frequenza, evitando come già successo in passato di scomparire nel nulla (e ammesso che ci siano cose interessanti di cui parlare, ovviamente).
In questo post ancora una volta vorrei parlarvi di altre letture musicali che mi sento di consigliarvi, sulla falsariga dei precedenti post di simile argomento. I saggi musicologici che andrò questa volta a recensire fanno tutti parte della manualistica inerente alla storia della musica. Iniziamo!!!

- Il primo libro è un testo scritto per gli studenti dal mio professore di musicologia e storia della musica all'università, il musicologo Enrico Careri che ultimamente coltiva con successo anche la professione di scrittore dedicandosi alla pubblicazione di romanzi e racconti molto divertenti...in seguito pubblicherò una mia recensione del suo primo romanzo edito da A sud dell'equatore dal titolo Adesso altre pecore. Per il momento ci dedichiamo a Beni musicali, musica, musicologia

Lessi questo interessante saggio del professor Careri quando frequentai alcuni anni fa il suo corso di musicologia presso la facoltà di lettere e filosofia dell'università "Federico II" di Napoli. Come da titolo, il volume descrive per sommi capi il problema della tutela dei beni musicali, mostrando al lettore anche gli strumenti della musicologia (molto interessante a questo proposito il quarto capitolo, dedicato appunto alla ricerca musicologica). Sono parte integrante del volume anche un capitolo dedicato alle professioni musicali di ieri e di oggi, e una parte in cui sono illustrate le forme e i generi musicali più frequenti nell'ascolto di musica colta. L'ultimo capitolo è di stampo prettamente musicologico e potrebbe risultare un po' ostico a chi non studia musica, e dunque non possiede nozioni di armonia e teoria musicale, necessarie per capire fino in fondo l'argomento trattato. A parte questo, lo consiglio vivamente a tutti i musicisti, anche perchè in quest'ultima parte è presente uno studio interessantissimo sull'uso della pausa espressiva nella musica di Schubert (faccio presente che la letteratura musicologica inerente a questo argomento è praticamente nulla o quasi). Ovviamente si invita ad ascoltare i brani proposti nel capitolo finale per meglio comprendere il senso delle accurate analisi che ne vengono fatte.

- Proseguiamo con un manuale di storia della musica: è il celeberrimo Storia della musica della PBE che sta per Piccola Biblioteca Einaudi scritto a più mani da Baroni, Fubini, Petazzi, Santi e Vinay, grandi nomi della musicologia italiana; è spesso disponibile in copia fisica nella Feltrinelli di turno grazie alla sua ampia diffusione.

La storia della musica occidentale in un pratico e agevole manuale


L'ho dovuto leggere per superare il primo modulo dell'esame di musicologia all'università, ma avevo già intenzione di leggerlo prima o poi....non essendomelo ancora procurato prima di iniziare il corso all'università l'esame è stato il pretesto per realizzare finalmente il proposito iniziale.
Questo dell'Einaudi è un manuale di storia della musica non diverso da tanti altri, caratterizzato dagli elementi che contraddistinguono la nota casa editrice italiana: serietà, compattezza, validità. E' una sorta di compendio, dal momento che si tratta di un volume unico di circa 500 pagine, coprendo tutto l'arco cronologico che va dalla cultura musicale della Grecia antica agli anni '80 del XX secolo. Dunque alcuni autori o argomenti sono soltanto accennati...o addirittura ne viene evitata del tutto la trattazione; in ogni caso gli autori si sono preoccupati di approfondire tutti gli aspetti più importanti per una conoscenza di base della musica còlta, privilegiando ovviamente gli autori e gli argomenti più rilevanti nell'economia della storia (inevitabile una scelta del genere per dare un taglio allo stesso tempo conciso e valido alla trattazione dei vari argomenti). Non è però un manuale di facile comprensione per il lettore medio, in quanto presuppone una più che discreta conoscenza degli aspetti teorici e armonici della musica; onde per l'appassionato che non conosca a sufficienza il lessico musicale, alcuni passaggi (specie quelli dedicati all'analisi e all'evoluzione dei sistemi teorici e armonici) potrebbero risultare di più difficile comprensione. 
Nonostante ciò rimane secondo me un ottimo manuale, pratico e di facile consultazione per cominciare ad approfondire la propria conoscenza del vastissimo mondo della musica classica. Ovviamente i musicisti e gli appassionati già alfabetizzati musicalmente non potranno che trarne vantaggio, arricchendo le proprie conoscenze sull'evoluzione delle forme, degli stili e dei generi musicali, attraverso una lettura che può risultare anche molto piacevole.

- Infine chiudiamo questa terza parte di "carrellata di letture musicali" con le recensioni di due volumi facenti parte della celebre Storia della musica edita dalla EDT e curata dalla Società Italiana di Musicologia: il volume VII L'età di Mozart e di Beethoven di Giorgio Pestelli e il volume VIII Romanticismo e scuole nazionali nell'Ottocento di Renato Di Benedetto.


L'età classica magistralmente illustrata


Settimo volume della collana Storia della musica, a cura della Società italiana di Musicologia edito dalla EDT, saggio fondamentale per una prima ma accurata conoscenza del classicismo e di tutto ciò che vi ruota intorno; dallo stile galante degli anni '50 del '700 alla rivoluzione francese, alle nuove vie che si aprono all'indomani della Restaurazione. Pestelli inquadra in un'ottica sintetica ma esaustiva tutti i principali argomenti musicologici che riguardano l'epoca classica, ponendo maggiormente l'attenzione (attraverso più ampi ritratti) sui protagonisti assoluti di quest'epoca; rappresentati dalla celebre e caratteristica triade: Haydn, Mozart e Beethoven. Viene inquadrato tutto il contesto storico dell'epoca, a cui fa seguito un accurato ritratto dal punto di vista musicologico. Forse a piccoli tratti un po' dispersivo sull'analisi prettamente musicale (armonia, generi, forme ecc.); ma mai pesante, ed esplicativo al punto giusto. Da prendere seriamente in considerazione per avere un buon quadro storico-musicologico dell'età di Mozart e Beethoven.



Un saggio permeato di sensucht musicale


Ottavo volume della collana Storia della musica, a cura della Società Italiana di Musicologia edito dalla EDT, ho dovuto leggerlo per preparare il secondo modulo dell'esame di musicologia all'università (insieme al settimo volume). Essendo già il secondo di questa collana che leggo, mi sto rendendo conto che questa storia della musica, complessivamente, è davvero di buon livello. Questo ottavo volume forse è ancora più bello e godibile del precedente; Di Benedetto approfondisce molto il tema pieno di contraddizioni della dicotomia classico-romantico, analizzandone tutte le sfaccettature e i risvolti che questo ha avuto nel dibattito letterario-musicale dell'epoca. Le analisi sui singoli compositori vertono essenzialmente sulle caratteristiche che contraddistinguono la concezione musicale e lo stile compositivo, con una prosa scorrevole e chiara, a tratti quasi "poetica" per il fluido disporsi in frasi eleganti che arrivano al cuore del discorso. Forse si sarebbe potuto dedicare un po' di spazio in più all'analisi biografica e stilistica di alcuni compositori (ad esempio Chopin, Mendelssohn, Brahms risultano, a mio parere, un po' poveri nell'analisi musicale condotta rispetto al peso che hanno avuto nella storia della musica). In ogni caso il volume rimane molto utile e valido per avere un quadro completo del periodo romantico (e tardo-romantico) nell'Europa delle grandi rivoluzioni politiche e culturali.

- Concludo dandovi notizia che degli ultimi due libri recensiti è stata nel 2012 effettuata una bellissima ristampa, sempre a cura della EDT, di questa opera fondamentale per la cultura musicale italiana che è appunto la Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia in un gagliardo cofanetto rosso...di conseguenza anche le copertine dei singoli volumi sono cambiate presentando una bella colorazione "alla polacca" ossia bianca e rossa! Vi allego la foto dell'opera completa (forse si trova ancora se la si ordina su Amazon o su lafeltrinelli.it); se siete interessati a possederla qualora già non aveste una delle precedenti edizioni vi consiglio di affrettarvi, purtroppo tutti sappiamo come funziona l'editoria e soprattutto quella di tipo musicologico: una volta esaurite le scorte tocca aspettare la successiva ristampa (che quasi mai c'è...tranne nel caso di opere popolari come questa). Un saluto a tutti e...buone/i letture/ascolti!





venerdì 15 maggio 2015

Tempus fugit

Solo.
Mi fingo l'infinità, dimensione terribile e sconosciuta.
Fa paura, non è per l'uomo.
Ich ruf' zu dir, Herr Jesu Christ.
Esperienza trascendentale: ecco il mistero dell'assoluto, le chiavi per l'infinito.
Meravigliosa paura, suprema grandezza.
L'uomo scompare.....resta l'arte e tutto scorre.


martedì 12 maggio 2015

Una piccola carrellata di letture musicali - Parte II

Salve a tutti e bentornati su Musica e musicologia! Proseguiamo oggi il nostro viaggio all'interno dell'editoria di stampo musicologico con un'altra breve panoramica su alcuni titoli (vecchi e nuovi) di cui consiglio la lettura a tutti gli appassionati!

- Nel post precedente abbiamo cominciato la nostra avventura da un testo un po' datato, la monumentale biografia Chopin, l'uomo di Gastone Belotti, edito da Sapere nel 1974 (già più di 40 anni fa, ma ancora validissimo per la conoscenza della figura chopiniana); questa volta invece partiamo dalla recensione di un libricino dato alle stampe poco più di un anno fa...

Piccolo vademecum di analisi della partitura

E' un libro di una ventina di pagine (appena!) le cui idee e concetti però risultano essere di fondamentale importanza per la cultura del musicista minimo (e non solo) così come dell'ascoltatore medio, del melomane, dell'appassionato all'arte musicale.
Analizzo maggiormente nel dettaglio.
Per cominciare l'ottima prefazione del M° Gian Luigi Zampieri, eccellente direttore d'orchestra che, oltre a girare per impegni concertistici, ha spesso a che fare con i più o meno giovani musicisti ed è ben cosciente dei limiti e delle lacune di questi ultimi. Scopo di questo breve manualetto-vademecum musicale infatti è quello di chiarire e definire con praticità e chiarezza di scrittura alcuni concetti base della pratica musicale odierna.
Il libro è diviso in tre parti: la prima è dedicata agli elementi principali cui il musicista deve relazionarsi nel momento dell'approccio a una nuova partitura (titolo, autore, agogica, dinamica, segni d'espressione ecc.), elementi questi che spesso hanno la tendenza a venire più o meno sottovalutati dai vari tipi di interpreti (vuoi per ignoranza vuoi per disattenzione) e che sono invece fondamentali per la corretta esecuzione del pensiero musicale scritto; la seconda parte (intitolata "Dietro il segno") è emblematicamente riferita a quelle caratteristiche della partitura più tipicamente "espressive" quali il fraseggio, il discorso musicale, il senso della forma e del tempo e così via, sezione particolarmente utile anche per i consigli che vengono generosamente dispensati su alcune modalità di studio che si rivelano essere efficaci all'atto pratico dell'esecuzione in pubblico; la terza ed ultima parte infine (intitolata "Tra disciplina e libertà") è quella che a mio avviso ho trovato più interessante perchè più vicina alla mia sensibilità di musicista e che sostanzialmente caratterizza l'originalità del libro e i suoi autori. Si discute qui infatti del ruolo della musica nella società odierna, delle fantasmagoriche figure di interpreti "più grandi" della partitura che stanno eseguendo e di tematiche sempre più attuali come le conseguenze della musica registrata e la (insufficiente) educazione musicale che viene fornita al cittadino medio.
In conclusione un libretto, questo scritto a quattro mani da Keith Goodman e Carmine Maresca, paragonabile a una piccola fonte di saggezza musicale che senza alcun tipo di spocchia pedantesca fornisce nozioni fondamentali e utili consigli per il primo e corretto studio della partitura musicale: un libro che tutti i musicisti dovrebbero sempre avere a portata di mano...
...a seguire gli approfondimenti (sempre fondamentali!) che il singolo lettore effettuerà personalmente per una maggiore comprensione degli argomenti trattati qui in maniera chiara ed essenziale.

- Proseguiamo sulla stessa linea (un po' di didattica non fa mai male) ed esaminiamo brevemente un piccolo manuale molto utilizzato durante il corso di armonia complementare nei conservatori italiani: gli Appunti di analisi formale di Renato Dionisi.

Analisi formale in breve



Piccolo e agevole manuale di analisi formale, analizza alcune tra le principali forme musicali, in maniera succinta ed efficace. Vi è un'introduzione su elementi di ritmica, che è utile ricordare per proseguire poi all'analisi formale di un brano; vi sono poi trattate le forme: in maniera più ampia la fuga, la suite, la forma-sonata; di seguito altri tipi di forme (grandi e/o piccole) di pezzi pianistici, forme orchestrali e miste (tutto ciò in maniera molto più sintetica e succinta). Di facile e agevole lettura per chi studia armonia e composizione in conservatorio, si legge velocemente ed è un buon punto di partenza per approfondire le forme succitate nella prima parte (fuga, sonata ecc.). Per quanto riguarda tutte le altre forme musicali consiglio di consultare-studiare altri testi: tra gli altri sono da prendere in considerazione "Le forme musicali" di Riccardo Nielsen e "Elementi di composizione musicale" di Arnold Schoenberg.

- Per concludere la nostra carrellata odierna presentiamo infine un altro curioso e interessante volumetto scritto dal pianista (specializzato in musica da camera) Bruno Canino: sto parlando del Vademecum del pianista da camera edito da Passigli.

Piccolo e simpatico dizionario di musica da camera


Finito di leggere dopo un mese intero dall'inizio, causa esami vari (nonostante sia molto breve), è un piccolo e simpatico dizionario, manuale, glossario, ricettario...insomma comunque lo si voglia intendere, una sorta di necesse est del pianista da camera....e non solo. Attraverso la trascinante simpatia narrativa di Canino, eccellente pianista, veniamo a conoscenza di tanti piccoli trucchi del mestiere, aggiunti ai consigli (più o meno tecnici) e alle osservazioni di chi lavora in questo campo da tanti anni...e sa fare il suo lavoro! Consigliatissimo, non solo al pianista da camera ma al musicista in generale.



Oggi insomma abbiamo consigliato tutti testi che di sicuro non spiccano per mole di pagine...ma come è noto non conta tanto lo spessore fisico di un libro quanto quello del suo contenuto, e questi libretti sono tutti diversamente utili ciascuno a suo modo. Un caloroso saluto a tutti i lettori e arrivederci al prossimo post!!!

venerdì 1 maggio 2015

Una piccola carrellata di letture musicali

Salve a tutti! Oggi ho deciso di riportare di seguito alcune mie recensioni di precedenti (e attuali) letture di argomento musicale che mi sento vivamente di consigliare all'appassionato musicofilo. Buone letture a tutti dunque, spero apprezziate! 

- Iniziamo con Chopin, l'uomo di Gastone Belotti.


Una biografia di Fryderyk Chopin da ammirare


E' probabilmente la più vasta biografia disponibile in lingua italiana sul compositore polacco più celebre della storia della musica: tre volumi in cofanetto che vantano completezza di esposizione e minuzia nell'informazione, accoppiate al fascino per la difficile reperibilità dell'oggetto in questione. 
Ho fatto ricerche per anni in rete e in diverse librerie antiquarie per accaparrarmi questa straordinaria opera musicologica...e alla fine ce l'ho fatta, il 19 dicembre 2014: un'offerta sul noto sito di compravendita Ebay; non ci ho pensato due volte, nonostante il prezzo non fosse proprio basso...ma per la rarità ne è valsa la pena.
Ho cominciato da poco ad addentrarmi nelle righe del primo tomo di quest'impresa editoriale immensa per mole di informazioni e accuratezza di particolari, dovuta peraltro alle fatiche e alla dedizione di Gastone Belotti (1920-1985), il più grande chopinologo italiano che io conosca (la pubblicazione di Chopin, l'uomo peraltro gli valse l'appartenenza alla Towazystwo im. Fryderyka Chopina di Varsavia).
Questo librone abbinato alla lettura dello Chopin dello stesso autore edito dalla EDT (focalizzato su un'analisi complessiva delle opere del compositore) può essere una miniera d'oro per il lettore italiano.
Ideale per tutti gli amanti di Chopin e in particolare per qualche pianista bibliofilo-collezionista di libri musicali come il sottoscritto.



- Il secondo titolo è un breve ma interessante saggio con cd audio allegato di Chiara Bertoglio,   Musica, maschere e viandanti. Figure dello spirito romantico in Schubert e Schumann.

Poetica di Schubert e Schumann



Un libretto indispensabile per avere una panoramica abbastanza ampia e in compendio delle principali tematiche presenti in gran parte della musica di Schubert e Schumann. Vengono accuratamente analizzati (con i dovuti riferimenti letterari e bibliografici di vario genere) il tema principale del Wandern tipico del viandante schubertiano e i temi del doppio e del carnevale per Schumann (in particolare in Carnaval op.9, Papillons op.2 e nelle Davidsbündlertänze op.6). Ricco di riferimenti bibliografici e spunti di riflessione è uno dei classici libri che meritano più di una lettura. Nel cd allegato abbiamo l'autrice-pianista alle prese con due capolavori della letteratura pianistica: la sonata in la maggiore D959 di Schubert e il Carnaval op.9 di Schumann, splendidamente eseguiti. Complimenti dunque a Chiara Bertoglio, ottima pianista e musicologa!


- Il terzo libro che presento qui è una delle più recenti Storia della musica pubblicate ossia quella di Alberto Basso per i tipi della UTET. Copre tutto l'arco della storia musicale dalle origini al XIX secolo incluso ed è suddivisa in tre volumi.



Monumentale storia della musica degli ultimi anni


Straordinaria, immensa, completa. Frutto del lavoro di un uomo solo e a maggior ragione degna di lodi, questa storia della musica si rivela un utile strumento di studio e consultazione non solo per lo studioso-studente e/o appassionato ma anche per il lettore meno alfabetizzato musicalmente. Ricca di tabelle e riferimenti, di facile e rapida consultazione grazie agli indici in cui sono indicati al principio di ogni volume i singoli capitoli, paragrafi e sottoparagrafi. Completano i tre volumi una ricchissima bibliografia e un corposo indice dei nomi. Ha inoltre il pregio di trattare argomenti poco consueti e affrontati di rado in altre storie della musica. Se la trovate scontata (come è successo a me) non ci pensate due volte prima di acquistarla. Grazie Alberto Basso!



Per il momento mi fermo qui ma aspettatevi altri aggiornamenti su tante altre pubblicazioni musicologiche (per fortuna, devo dire, sempre abbastanza vive). Buon primo maggio a tutti!



venerdì 6 gennaio 2012

La musica, un'arte per un rinnovamento sociale

Patrimonio dell'umanità, motivo d'orgoglio, sogno d'amore: la musica è uno dei beni più preziosi di cui l'uomo è stato messo in condizione di godere. Basta una vita per godere appieno di questo dono, spesso immeritato, e misconosciuto dai più? L'esistenza umana non sarà mai abbastanza lunga per godere totalmente di questa meravigliosa arte, che trascina, trasporta con prepotenza l'animo umano in un turbinio di sensazioni e di emozioni, assolutamente sconosciute a chi non ne è avvezzo. L'anelito all'infinito da cui Schumann era assorbito, la perfezione e lo struggimento romantico di Chopin, il titanismo e la potenza di Beethoven e Brahms, la divina purezza di Mozart, il maestoso e misterioso contrappunto di Bach....momenti unici nella storia del mondo e dell'umanità! Un'arte che deve affratellare e non dividere, al di là dell'effimero umano, per rendere l'uomo, nel suo piccolo, momentaneamente vicino alla grandezza dell'eternità e alla perfezione del cosmo. Gli uomini, dall'alba dei tempi, hanno avuto l'abilità di creare, nel loro transitorio e momentaneo passaggio sulla Terra, i più svariati modi di rendersi eterni e lasciarne le tracce ai posteri. L'alfabeto, la parola, l'immagine....il suono! Nell'arte l'uomo ha sempre espresso il suo io più profondo, la parte migliore di sè, i suoi desideri più nascosti e le passioni più irrefrenabili. Con l'arte dei suoni l'uomo ha avuto la capacità di mettersi in contatto con l'eterno, con l'Assoluto alla maniera di Schelling, un grande esponente dell'idealismo tedesco. Secondo Schelling solo l'artista poteva entrare in contatto con la natura e con la struttura profonda del mondo, perchè lui solo, quale intermediario e testimone dell'immensità del cosmo, poteva riportarne l'eco e la voce presso l'umanità intera. L'artista come simbolo profetico, mediatore tra l'uomo e l'infinità dell'Essere, un uomo non-uomo, creatura straordinaria e paradossale, dotato di una non comune sensibilità. L'arte dei suoni, la musica, è secondo me l'espressione umana che più ha avvicinato gli uomini alla dimensione superna, oltre il "carpe diem" oraziano, l'attimo fuggevole e transitorio, in una dimensione comunitaria e unificatrice. Per vivere in un momento unico l'esperienza del tutto, dell'universale, della totalità e della perfezione cosmica, di cui avremmo solo un'immagine fantastica e indefinita. La musica come arte che unisce, che va oltre il diverso e l'altro, oltre gli odi e le diffidenze. E uno degli esempi più grandi e sublimi di questa funzione catartica e palingenetica della musica è l'ode "An die freude" nella nona sinfonia di Ludwig van Beethoven: musica che unisce, che rinnova, che fa emozionare e fa amare. Rinnovamento e rinascita dell'uomo con nuovi valori e nuove idee attraverso la musica, in un mondo alla maniera kantiana di spiriti eletti, privo di guerra e di odio. L'amore e la perfezione dell'eternità sono i pilastri su cui si fonda una società utopica, nella quale la musica è il maggior fattore di rinnovamento delle coscienze umane. Potesse esistere davvero....l'umanità non sarebbe mai più la stessa!